Cosa c’è dietro l’immacolata immagine pubblica di un campione? A quasi trent’anni dal suo ritiro, Giacomo Agostini resta una leggenda dello sport, il centauro invincibile che ha un record ineguagliato di quindici titoli mondiali. Ma cosa sappiamo di lui, che passa per uomo riservato, di poche parole, restio a indulgere in ricordi di un così monumentale passato?
Luca Delli Carri, giornalista e scrittore di uomini prima che di motori, lo incalza, attraverso un leggero ma efficace velo narrativo, costruendo un personaggio immaginario, Nao, che cerca di carpire al Vincente (Agostini) il segreto di una vita di successi. Con metafora sportiva si potrebbe dire che un incontro che sembrava scontato, diviene così un match sorprendentemente equilibrato.
Quindici volte è la storia dell’incontro tra Nao e il Vincente, in cui si rievocano l’infanzia, i momenti di gloria (le vittorie, ma anche una mitica sconfitta al Tourist Trophy), le donne, l’ambiente motoristico, gli avversari, la vita privata. Agostini racconta ma Nao, sotto un’aria dimessa, prova a farlo scoprire, per comprendere che cosa renda quest’uomo speciale, quale sia nel fondo la materia di cui è fatto un campione.
Al lettore scoprire se il match avrà un vincitore.
Fucina, 176 pagine, 72 tavole fuori testo, 20 euro.
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«Leggerlo perché: l’infanzia, le vittorie e le sconfitte (famosa quella al Tourist Trophy), le donne, i circuiti, il mondo del motociclismo, gli amici, gli avversari, l’attore e i film; un campione che si scopre poco a poco e fa capire le qualità necessarie per vincere 122 Gran Premi. Un uomo fascinoso che ha fatto epoca, e che ha segnato gli anni a cavallo tra i Sessanta e i Settanta, quando nasceva “la meglio gioventù”. E Giacomo Agostini ne faceva parte».
Paolo Virtuali, Corriere della Sera
«Ha vinto quindici titoli mondiali, più di chiunque altro, ma dopo aver smesso di correre se l’è presa calma. Per decidersi a raccontare gli infiniti aneddoti, le esperienze uniche, i più intimi pensieri che hanno fatto sì che una carriera sportiva si sia trasformata in materiale preziosissimo per un racconto di vita, ha aspettato più di vent’anni. Così, forse guardandosi allo specchio e vedendo che i suoi capelli ogni giorno di più viravano al bianco, ha deciso che era giunto il momento di raccontarsi».
Luigi Rivola, Motosprint
«Un libro in cui le parole di Ago sono riportate senza manipolazioni, con la semplicità a volte spigolosa del linguaggio parlato. Il modo migliore per raccontare il vero Agostini».
Caro Canzano, SportWeek